giovedì 4 dicembre 2014

5 libri autoconclusivi YA



L'autoconclusivo, questo sconosciuto...
Una razza che sta lentamente scomparendo, soprattutto se parliamo di letteratura fantasy/paranormale Young Adult. Le trilogie e le saghe sembrano andare molto più di moda, anzi, molti scrittori riescono anche a prolungarle notevolmente, proponendo ai lettori prequel e sequel dei sequel (un esempio? Shadowhunter di Cassandra Clare).
Adoro le saghe, ma se una parte di me è felice del fatto di poter apprezzare e amare ancora di più trama e personaggi, l'altra parte è al fianco dell'autore con una mano appoggiata sulla sua spalla e gli sussurra "basta, è tempo di lasciarli andare".
Siamo invasi dalle saghe, e ne ho talmente tante a metà che ogni tanto mi capita di non avere proprio voglia di aggiungerne un'altra alla collezione. Talvolta sento il bisogno di leggere qualcosa che sono certa si concluderà, che sarà una lettura più o meno leggera e che non mi impegnerà emotivamente per lungo tempo come invece farebbe una trilogia o una saga.

Ecco il perché di questo post (il primo di questa nuova rubrica): per indicarvi 5 libri Young Adult paranormal/fantasy autoconclusivi.

1. "Cacciatrici" di Jackson Pearce

Autore: Jackson Pearce
Editore: Piemme Freeway
Pagine: 300
Prezzo: € 16,00







TRAMA – Scarlett March ha dedicato la sua intera esistenza a cacciare i Fenris, i lupi mannari che quando era ancora una bambina le hanno portato via gli affetti e lasciato il corpo e il volto ricoperto di cicatrici. Scarlett vuole vendetta, e il suo cuore non troverà pace finché non avrà ucciso fino all’ultimo lupo. Rosie March deve la vita alla sorella maggiore e come lei è una cacciatrice. Ma quando il rapporto con Silas, un giovane boscaiolo amico di Scarlett, diventa più profondo, Rosie comincia a pensare che la sua vita potrebbe essere diversa… Amare Silas significherà tradire sua sorella e tutto quello per cui lottano?
Libro remake della favola di Cappuccetto Rosso. L'autrice ha poi pubblicato "Sweetly" e "Fathomless"(inediti in Italia), altri remake di fiabe classiche. Tutte e tre sono storie autoconclusive ma fanno parte della serie "Fairytale Retellings".


2. "L'Incanto di Cenere" di Luara McLem

Autore: Laura McLem
Editore: Asengard Edizioni
Pagine: 212
Prezzo: € 9,90






TRAMA – Una fanciulla e le sue sorellastre, una scarpina di cristallo, topi e zucche e un grande ballo, ma soprattutto un terribile segreto e un patto diabolico...
 La storia di Cenerentola ma molto, molto più dark.


3. "Di me diranno che ho ucciso un angelo" di Gisella Laterza

Autore: Gisella Laterza
Editore: Rizzoli
Pagine: 192
Prezzo: € 15,00

 È quasi l’alba. Aurora, di ritorno da una festa, sta per addormentarsi sul tram che la porta a casa. Forse è stanca e stordita, forse sta solo fantasticando, ma lo sconosciuto che all’improvviso le rivolge la parola ha un fascino così misterioso da non sembrare umano. In un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, Aurora ascolta la sua storia. La storia di un angelo caduto sulla terra per amore di una demone, deciso a compiere un lungo viaggio alla scoperta dei sentimenti umani per divenire mortale. Un’avventura che forse non è soltanto una fiaba, perché raccontare una storia – e ascoltarla – è il primo passo per farla diventare reale.

4. "Due candele per il diavolo" di Laura Gallego Garcia

Autore: Laura Gallego Garcia
Editore: Salani
Pagine: 376
Prezzo: € 15,81
Cat è figlia di un angelo, e ha fatto un giuramento. Scoprire cosa è successo a suo padre. Il suo unico aiuto, un affascinante demone di nome Angel. Il mondo finora si è retto sull'equilibrio tra bene e male, tra angeli e diavoli:un ecosistema che qualcuno sta tentando di distruggere. Arriverà un'altra peste e sarà la fine di tutto? Valencia, Berlino, Firenze, fino alle piramidi Maya: il viaggio senza fine di Cat alla scoperta della verità, fino alla Battaglia Finale. Perché se non tutti i demoni sono malvagi, neanche tutti gli angeli sono buoni...

5. "Il bacio d'argento" di Annette Curtis Klause

Autore: Annette Curtis Klause
Editore: Salani
Pagine: 188
Prezzo: € 12,00







La tristezza di Zoe non è il solito mal di vivere dell’adolescenza: da quando sua madre si è ammalata, la vita sembra improvvisamente averle tolto la felicità. La solitudine, l’incomprensione e il dolore avvolgono Zoe come una nebbia, finché un incontro casuale con un giovane strano e conturbante non le instilla un’inquietudine vaga, uno struggimento insolito, come una promessa di piacere. E così Zoe prova il turbamento del primo amore, un amore che Simon, il misterioso ragazzo, sembra condividere ma anche temere. Perché Simon porta con sé la maledizione di coloro che si nutrono del sangue dei vivi...

mercoledì 3 dicembre 2014

"Città del Fuoco Celeste" di Cassandra Clare


SPOILER FREE/SENZA SPOILER 
Sesto libro della saga "Shadowhunter - The Mortal Instruments"
Autore: Cassandra Clare
Editore: Mondadori Chrysalide
Pagine: 728
Prezzo: € 17,00
TRAMA Erchomai, ha detto Sebastian. Sto arrivando. E ancora una volta sul mondo degli Shadowhunters cala l'oscurità. Mentre tutto intorno a loro cade a pezzi, Clary, Jace e Simon devono unirsi con tutti quelli che stanno dalla stessa parte, per combattere il più grande pericolo che la società dei Nephilim abbia mai affrontato: Sebastian, il fratello di Clary. Il traditore, colui che ha scelto il male. Nulla, in questo mondo, può sconfiggerlo, e i tre - uniti da un legame profondo e indissolubile - sono costretti a cercare un altro mondo dove l'estremo scontro abbia una speranza di vittoria. Il mondo dei demoni. Ma il prezzo da pagare sarà altissimo. Molte vite saranno perdute per sempre, e l'amore sarà sacrificato per un bene più grande: scongiurare la distruzione definitiva di un mondo che non sarà mai più lo stesso. Perché la fine degli Shadowhunters è anche il loro inizio.
Sono ormai diversi anni che leggo i libri di Cassandra Clare, e iniziano a farmi uno strano effetto. Questo in particolare è rimasto sullo scaffale della mia libreria da luglio fino a pochi giorni fa, nonostante questa saga sia una delle mie preferite. Non avevo dubbi che lo avrei letto e che mi sarebbe anche piaciuto, eppure è rimasto lì per mesi a prendere polvere. Una sbirciatina ogni tanto, una vaga sensazione fremente e poi niente; non era il momento e lo riponevo. Direi che in questi casi si verifica quello che potrei chiamare un effetto boomerang, inteso nel suo senso più semplice: l'eccitazione per l'uscita del libro unita al piacevole ricordo della storia e dei personaggi, poi una certa indifferenza e incuranza, seguita dal ritorno di un ardente interesse dopo aver letto le prime pagine. Un interesse che si allontana, quindi, ma poi ritorna, perché l'autrice è brava a giocare le sue carte. Tuttavia, credo che la scelta di trasformare quella che era la trilogia iniziale in una saga di sei volumi abbia un po' esasperato i lettori: ma non erano tre libri? La trama non sembrerà troppo forzata? E soprattutto, la storia d'amore tra Jace e Clary deve proprio essere così complicata e impossibile? 

Infondo le perdono tutto, ma proprio tutto, perché nonostante gli anni che sono passati, i prolungamenti della saga e un film discutibile, la Clare riesce ancora ad accendere in me la passione per il mondo che ha creato. Del genere che appena ho concluso la lettura ho sentito la necessità di addentrarmi ancora più in profondità nelle sue trame, nell'albero genealogico di tutti i personaggi, vecchi e nuovi, di saperne di più. 
In effetti, so che in futuro sarò soddisfatta: in "Città del Fuoco Celeste" facciamo la conoscenza di un nuovo gruppo di personaggi che avrà una propria trilogia intitolata “The Dark Artifices” o “Gli Artifici Oscuri” (qui un post in cui l'autrice indica tutte le future uscite delle Cronache degli Shadowhunters), ambientata cinque anni dopo gli avvenimenti di questo capitolo finale della saga, prevista per il 2015. Abbiamo dunque Emma Carstairs e un certo numero di Blackthore: Tavvy (Octavius), Dru (Drusilla), i gemelli Ty e Livvy (Tiberius e Olivia), Mark ed Helen, che hanno per metà sangue di fata, e Julian. Così giovani eppure caparbi, coraggiosi e già accomunati da morte e sofferenza. Ma è questo ciò di cui è fatto il mondo degli Shadowhunter, l'autrice ce lo ricorda sempre, sin dalla prima frase del libro.

C'era un tempo magnifico, il giorno in cui i genitori di Emma Carstairs vennero uccisi.

Il primo capitolo che già presagisce quanto Valentine fosse niente in confronto a Sebastian, la nuova minaccia che rende il mondo ancora più oscuro, più corrotto, infernale.

Confesso che durante la lettura è caduta qualche lacrima. In alcuni momenti la tensione è stata talmente alta da farmi letteralmente scattare per la preoccupazione e l'impazienza. “Città del Fuoco Celeste” ha scene così vivide che mi sono ritrovata a ripetermi più volte: “ti prego, dimmi che non sta accadendo davvero”. E nonostante le morti perché ce ne sono – e le lacrime, il romanzo è intriso di speranza. 
È indubbio che Cassandra Clare sa cosa vuol dire scrivere bene. Adoro il modo in cui dà un'identità e una personalità precisa a ogni personaggio, che cambia e matura nel corso della storia, e adoro come riesce a far incastrare avvenimenti passati e prospettive future come in un puzzle (perciò, se non lo avete ancora fatto, vi consiglio caldamente di leggere anche la trilogia “Shadowhunter - Le origini”: troverete molti nomi famigliari). 

Uno degli elementi che ho apprezzato di più è stata la maggiore attenzione posta sul legame tra parabatai, che ho trovato un po' carente nei libri precedenti soprattutto dopo aver letto “Le origini”. Tutti i legami vengono messi in primo piano e anche grazie a questo nessuna coppia – o potenziale tale – viene lasciata in disparte, per la gioia di quelli che non sono dei fan accaniti di Clary e Jace. La Clare non si risparmia e regala personaggi introspettivi, emotivamente più adulti e completi, come non li ho mai incontrati nei cinque libri precedenti, che si ritrovano a fronteggiare anche guerre interiori, combattute tra sogni e ombre. 

Il finale è quello giusto, una conclusione coerente, e detto questo non aggiungo altro perché non vorrei lasciarmi scappare quella parola che lascia intendere troppo. Se non lo avete ancora letto, be' non fate come me, non aspettate oltre e leggetelo subito. Com'è che si dice? 5 stelline su 5.
Aspetto con trepidazione la trilogia con la nuova generazione di Shadowhunter (in cui sono sicura ritroveremo di tanto in tanto il nome di Clary e Jace). Almeno, il 2015 non è così lontano.



Ah sì, ho bellamente sorvolato sul fatto di non aver postato nulla per più di un mese, ma sono stata davvero impregnata... lo giuro, non ho scritto nemmeno un post-it!


sabato 11 ottobre 2014

Letture in corso e commenti spiccioli.

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Per alcuni lettori è inconcepibile l'idea di iniziare un nuovo libro mentre ne hanno già in lettura un altro. Se glielo domandi ti risponderanno che leggere più libri contemporaneamente è disorientante, incrocia le trame e disperde i personaggi, e c'è il serio rischio di non riuscire ad assaporare appieno la storia. Il metodo è semplice: compri un libro, lo leggi, lo riponi in libreria e ne prendi un altro. Facile, no? No. Io ammiro voi lettori metodici, davvero, ma ci sono periodi in cui mi è impossibile concertarmi su un solo libro. E infatti ne sto leggendo quattro.

  
1. 'Il paziente inglese' di Michael Ondaatje – pagina 21/321
TRAMA – Sul finire del secondo conflitto mondiale, tre uomini e una donna si rifugiano in una villa semidevastata sulle colline di Firenze. In una stanza del piano superiore giace, gravemente ustionato in un incidente d'aereo, premurosamente accudito dall'infermiera Hana, il misterioso "paziente inglese". Dai suoi racconti allucinati dalla morfina riemergono l'amore travolgente per Katharine e le avventurose peregrinazioni nel deserto. La memoria, i miti e le leggende personali dei quattro protagonisti, lacerati e turbati dall'esperienza della guerra, ripercorrono la storia di un'intera epoca.
'Il paziente inglese' è un libro che sto leggendo per un corso di letteratura inglese. L'ho appena iniziato, e nonostante le recensioni che lo definiscono un po' complesso, contorto e con troppi flashback, sono fiduciosa. L'edizione che vedete nella foto è del 1993, un po' vecchiotta e consunta anche perché presa in prestito dalla biblioteca. Eh sì, l'odore è proprio quello che vi immaginate. 
 
2. 'Poesie' di Emiliy Dickinson – pagina 46/167 
TRAMARimaste ignote fino alla sua morte, le poesie di Emily Dickinson, enigmatiche, sfuggenti, tormentate, esercitano da più di un secolo un fascino straordinario sui lettori e sulla critica che in vario modo le ha apprezzate ed esaltate, ritenendole l’espressione di un’esperienza umana di profondissima intensità, di un’esistenza lacerante, di una sensibilità altissima, quasi estrema, di una solitudine scelta e cantata senza alcun compiacimento, con un linguaggio decisamente allusivo, talvolta frammentato, costantemente teso alla conquista di una dimensione spirituale universale e assoluta.
Non sono una gran divoratrice di libri di poesia ma adoro profondamente Emily Dickinson. È un personaggio letterario ambiguo, che ancora oggi gli studiosi non sono riusciti a decifrare del tutto, e per me è quindi estremamente affascinante. Questo libro lo leggo così, una poesia ogni tanto, la soddisfazione di una caramella dolce o un po' più amara.
La mia edizione è della collana 'i Minimammut' della Newton Compton, con il testo in inglese a fronte, ed è davvero economica!

 3. 'Fine di una storia' di Graham Greene – pagina 77/206
TRAMA – In una Londra distrutta dalle bombe di Hitler, vizi, compromessi, bassezze ed egoismi si mescolano all'amore. L'amore violento, quasi rabbioso di due amanti, Sara e Maurice; l'amore tiepido, non corrisposto del marito tradito Henry; l'amore inatteso di Sara per Dio, nel quale arriva a credere contro la sua stessa volontà.
Anche questo è un libro che sto leggendo per lo stesso corso, e purtroppo devo dire che non mi sta entusiasmando. La giusta dose di tensione non manca, ma mi aspettavo una storia con una cornice storica un po' più presente, più spessa, e non provo nessuna empatia per i protagonisti, tanto da trovare il protagonista quasi irritante. È una lettura che sta procedendo molto lentamente – mi sembra di essere a pagina 70 da una vita – ma è ancora presto per un giudizio definitivo.

4. 'Harry potter e il calice di fuoco' di J. K. Rowling – pagina 182/623
Mi rifiuto di credere che al mondo esista un qualsivoglia individuo che non conosce la trama di questo libro. Perciò andiamo al punto.

Harry Potter è una di quelle serie che non ti stanchi mai di leggere, non importa quanti anni hai o quanti capitoli sai a memoria. È un modo per immergersi nei ricordi e per incontrare nuovamente personaggi che ti hanno insegnato che si può sempre essere migliori. Sono libri che portano con sé l'odore dell'autunno, il calore delle sciarpe e dei cappotti, i camini accesi e i volumi da studiare. Quale periodo migliore per rileggere Harry Potter se non questo?

venerdì 10 ottobre 2014

Pagina bianca

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Dalle medie fino alla fine delle superiori ho tenuto un diario, sempre lo stesso, con tanto di chiave e lucchetto – serviti a ben poco, in realtà. Un pesce in copertina e la mia adolescenza inchiostrata su pagine colorate.
I post-it sono arrivati dopo. Il diario era finito, traboccante, e per qualche ragione non ne comprai un altro, ma continuai a scrivere perché, andiamo, come non potevo? Inconsciamente la mia scelta ricadde su post-it, fogli e fogliettini, talvolta blocknotes: più immediati, più in linea con il vortice dei miei pensieri e delle mie idee.

La conclusione però è che oggi mi ritrovo con la scrivania stracolma di fogli volanti, o disordinatamente infilati in scatoline di dubbio gusto sparse qua e là, e che alla veneranda età di 21 anni e 3,8/4 i post-it mi stanno stretti, non mi bastano più. Un nuovo spazio, da sentire mio e allo stesso tempo da condividere, credo sia quello che ci vuole.

Ed è a questo punto che nasce 'Chapter Twenty-Two'. Un nuovo capitolo in cui accantono tutti i dubbi e la timidezza di far leggere le mie parole, un blog online in cui raccontare le mie passioni per i libri, per la fotografia, i viaggi e le piccole cose. 'Twenty-two', gli anni che a brevissimo compirò, per dare un significato ulteriore a quest'età un po' anonima, alla quale vorrei invece lasciare un'impronta positiva. Questa.

C.